Testimonianza personale di Sandra, 23 anni, Milano

Testimonianza personaleNon avrei mai pensato di poter tradire il mio ragazzo. Mi sono sempre considerata una persona estremamente onesta e corretta, con degli standard morali molto alti.

Nel giro delle mie amicizie, invece, l’infedeltà era all’ordine del giorno e aveva finito per distruggere anche le relazioni più idilliache. Si dice che il saggio impara dagli errori degli altri: io purtroppo non l’ho fatto!

Il mio nome è Sandra e ho 23 anni. Da circa 2 anni vivo a Milano col mio ragazzo. Adoro questa metropoli, che offre infinite possibilità di svago e nella quale posso sempre trovare qualcosa di nuovo da fare. Lavoro come assistente amministrativa presso l’Università degli Studi, in pieno centro.

Davide, il mio ragazzo, ha 25 anni ed è stato a lungo disoccupato. L’azienda per cui lavorava è fallita e io gli sono rimasta accanto in quel periodo difficile. Gli ho sempre dimostrato molta comprensione, ma dopo 3 mesi ero dell’idea che potesse darsi più da fare per trovare un nuovo impiego. Quando la mattina io andavo al lavoro, lui rimaneva comodamente a letto e quando rincasavo spesso lo trovavo ancora lì. Ovviamente questo è stato motivo di diversi litigi.

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Mi sono ritrovata a pensare con nostalgia sempre crescente alla nostra relazione di un tempo. Per i nostri amici eravamo una coppia modello e io ero felicissima di averlo al mio fianco. Era bello, simpatico e affettuoso.

Andavamo spesso al cinema o a mangiare fuori. Anche la mia famiglia lo considerava come „un genero ideale“ e con il suo fascino aveva conquistato soprattutto mia madre.

Dopo i primi tempi, però, la nostra convivenza ha cominciato a risentire del tarlo della quotidianità. Spesso Davide sfogava il suo cattivo umore su di me e passava il suo tempo davanti al computer invece che degnarmi della sua compagnia. Giocava online con i suoi amici e non si toglieva praticamente mai le cuffie dalle orecchie. Ho cercato di parlargli seriamente, chiedendogli di interessarsi un po’ di più al nostro rapporto. Lui ha giurato che che gli dispiaceva, che mi amava moltissimo e mi ha promesso che avremmo presto fatto qualcosa insieme. E in effetti ha tenuto fede alle sue promesse fino a quando ha perso il suo lavoro.

Da allora in poi, Davide ha consacrato la sua vita al computer. Si rifiutava persino di uscire per incontrare i nostri amici, evitava il dialogo con me e reagiva in maniera aggressiva a ogni mio tentativi di avvicinamento. Dopo un po’, infatti, io ci ho completamente rinunciato. Dentro di me speravo che la situazione tornasse alla normalità non appena lui avesse trovato un nuovo lavoro.

Io continuavo a uscire con i nostri amici. La maggior parte di loro, però, era in coppia e, senza Davide, mi sentivo come la famosa terza ruota del carro. Così, una sera sono uscita con le mie amiche single Lisa e Martina. Loro due, insieme ai litri di alcol che ho consumato, mi hanno messo di ottimo umore.

Ci siamo divertite un mondo, ballando e ridendo come delle matte. Quando dei tizi ci hanno offerto da bere, io ho gentilmente declinato l’offerta mentre le mie amiche -visibilmente compiaciute – si sono fiondate al bar lasciandomi, piuttosto imbarazzata, con uno di quegli sconosciuti. Era biondo e prestante. Aveva le braccia muscolose, le spalle larghe e il suo profumo emanava un’energia mascolina dirompente. Per un attimo sono andata in tilt mentre lui si presentava dicendo di chiamarsi Nicola.

Ha detto che quella sera doveva guidare e per quello era completamente sobrio. Io, invece, non lo ero affatto e in più mi facevano male i piedi per via dei tacchi, quindi gli ho proposto di andare a sederci su un divanetto a fianco della pista da ballo. Nonostante la musica a volume pazzesco, abbiamo parlato vivacemente per almeno due ore. A un certo punto ha scritto il suo numero di telefono su un foglietto che io ho maliziosamente messo al sicuro nel mio reggiseno.

Poi ha cominciato ad accarezzarmi i capelli. Io ero inebriata dal suo profumo e l’ho lasciato fare, sentendo di star perdendo ogni inibizione. Non ero uscita con le mie amiche sperando che succedesse qualcosa del genere. In realtà volevo solo svagarmi un po’. Ma quando Nicola mi ha baciato, non mi sono opposta. Era una sensazione così bella, eccitante e nuova. Tuttavia, appena ho recuperato il senno e ho realizzato quello che avevo fatto, il senso di colpa ha preso il sopravvento e me ne sono andata.

Ho scritto in fretta un SMS alle mie amiche e sono subito tornata a casa dal mio ragazzo. Lui ovviamente era al computer e non mi ha neppure degnata di uno sguardo. Sono andata a dormire in preda alla frustrazione.

Il giorno seguente mi sono chiusa in bagno e ho chiamato Nicola di nascosto. Era piacevolmente sorpreso: dopo il modo in cui me n’ero andata, non si aspettava che lo cercassi più. Quando sono uscita di casa, Davide non mi ha nemmeno chiesto dove stessi andando. Nicola invece mi ha accolta con un bicchiere di vino e un bel massaggio sul suo divano. Era incredibilmente attraente e non ho potuto non baciarlo.

Volevo sentirlo. Volevo di più. Il sesso è stato fantastico. Mi ha fatto provare quel piacere che mi era tanto mancato e che avevo addirittura dimenticato. Nicola era appassionato e sensuale. Contrariamente a quanto mi aspettavo, questa volta non mi sono sentita in colpa per niente. Mi sono sentita al settimo cielo, nonostante stessi facendo proprio quello che mi ero sempre ripromessa di non fare mai: stavo tradendo il mio ragazzo.

Da quella prima scappatella con Nicola è nata un’avventura. Quando gli ho detto di avere un ragazzo, lui non ha fatto una piega e invece di rispondere qualcosa, mi ha baciata. Sessualmente, abbiamo sperimentato un sacco di cose nuove. I nostri giochi erotici erano altamente eccitanti e spericolati. Una volta abbiamo fatto sesso a casa mia, mentre Davide era dal dentista. L’eventualità che potesse scoprirci ha reso il tutto ancora più stimolante. Dopo, però, mi sono sentita di nuovo in colpa.

Davide deve aver percepito il cambiamento. Il fatto che io fossi sempre di buon umore probabilmente l’ha fatto sentire meno sotto pressione di prima. Nel giro di un mese aveva finalmente trovato un lavoro ben pagato ed era tornato a essere quello di un tempo. Ha cominciato a cercarmi di nuovo, scusandosi cento volte per il suo comportamento passato. A quel punto era chiaro che io avrei dovuto mettere fine alla mia storia con Nicola, ma non l’ho fatto. Avevo bisogno del brivido che mi faceva provare e ho continuato a frequentarlo. Ogni volta tornavo a casa con la coscienza sporca.

Un giorno, quando sono rincasata dopo essermi incontrata in segreto con Nicola, ho trovato l’appartamento inondato di candele accese. Davide si è inginocchiato davanti a me e, profondendosi in frasi bellissime e poetiche, mi ha chiesto di sposarlo.

A quel punto non ce l’ho più fatta e sono scoppiata a piangere. Gli ho raccontato tutto, senza risparmiare alcun dettaglio. Gli ho detto che mi dispiaceva infinitamente e che mi odiavo per quello che gli avevo fatto.

Quindi siamo rimasti entrambi seduti a terra senza parlare, mentre io piangevo amaramente. A un certo punto, lui si è alzato ed è uscito di casa. Io ero devastata e ho telefonato a Nicola. Gli ho spiegato cos’era successo e ho troncato la relazione. L’ho pregato di non cercarmi più, e lui ha rispettato questo mio desiderio. Mi sono rifugiata sotto le coperte in preda alla disperazione. Avevo appena distrutto il mio rapporto di coppia e spezzato il cuore alla persona più importante della mia vita. Anche se lo amavo pazzamente.

Davide è tornato a casa due ore dopo e si è sdraiato a letto accanto a me. Con lo sguardo fisso sul soffitto, ha detto che sapeva di avermi trascurata e che era colpa sua se l’avevo tradito. Poi si è alzato e ha cominciato a prendere le sue cose. Io l’ho guardato senza riuscire a dire una parola.

Non l’ho più sentito per due lunghi mesi, poi un giorno mi ha chiamata e ha proposto di incontrarci. Abbiamo avuto una lunga conversazione chiarificatrice e io sono stata immensamente grata per questa opportunità. Non so se ci rimetteremo insieme oppure no. Ma almeno c’è speranza!
 

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